Tante persone si chiedono cos’è il caffè senza caffeina, come viene ottenuto e se è buono proprio come il tipico espresso tradizionale. Ecco quindi tutti i dettagli e le curiosità relative al caffè senza caffeina e al processo di decaffeinizzazione con cui viene realizzato.
Il caffè privo di caffeina, più comunemente chiamato caffè decaffeinato, è una miscela molto amata dagli italiani che non vogliono rinunciare al gusto del caffè.
La peculiarità del caffè decaffeinato sta appunto nella quasi totale assenza della sostanza eccitante e stimolante della caffeina, che potrebbe portare ad alcuni effetti collaterali. È per questo motivo che questo tipo di caffè è spesso consigliato dai medici ai pazienti che soffrono di tachicardia, ansia o pressione alta.
La sostanza della caffeina si presenta in natura come una polvere bianca, ed è disponibile soprattutto in diverse piante delle zone sub-tropicali e tropicali.
La caffeina in termini tecnici e scientifici, consiste in un alcaloide naturale che è in grado di generare un’attività stimolante ed eccitante sul sistema nervoso centrale. Dunque, l’assunzione della caffeina può portare ad effetti positivi come il buonumore e il miglioramento della memoria.
Tuttavia, il consumo eccessivo durante la giornata di caffè e bevande con caffeina, potrebbe provocare un aumento dei battiti cardiaci e della pressione.
Per evitare di incorrere in questi spiacevoli effetti, molte persone preferiscono bere un caffè senza caffeina, caratterizzato dallo stesso gusto ed aroma, tipici dell’espresso tradizionale.
L’assenza di caffeina è ottenuta grazie ad un processo che viene definito processo di decaffeinizzazione, attraverso cui i chicchi di caffè sono privati della sostanza della caffeina.
L’obiettivo della fase di decaffeinizzazione è quello di ridurre la presenza della caffeina quasi totalmente, senza influenzare l’aroma e il gusto del caffè.
È importante sottolineare che questo procedimento non è affatto artificiale, bensì è basato su un meccanismo chimico e fisico del tutto naturale.
Innanzitutto, la prima fase del processo di decaffeinizzazione consiste nell’estrazione dei chicchi di caffè ancora di colore verde, quindi crudi. Solo dopo, i chicchi saranno poi gonfiati tramite l’utilizzo di acqua calda oppure di vapore acqueo.
Dopodiché, i chicchi di caffè sono pronti per la fase più importante, quella della vera e propria estrazione della sostanza della caffeina. A tal proposito, si possono riconoscere tre metodi principali: metodo ad acqua, metodo europeo con uso di solventi organici, ed infine metodo ad anidride carbonica concentrata.
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Chi soffre di ansia generalizzata e di conseguenza fastidi addominali può prendere il decaffeinato ?